Leggevo ieri sera un interessantissimo articolo del dott. Daniele Beretta che spiegava ai colleghi dentisti quali fossero gli elementi che influenzano maggiormente la scelta di uno studio dentistico da parte del paziente.
Spesso il dentista è convinto che sia sufficiente offrire eccellenza clinica, cortesia, servizi che altri non offrono…
Ogni dentista investe tempo ed energie per migliorare aspetti che sono importantissimi, ma sembrano non essere determinanti per il paziente, che a volte li dà per scontati, compresi, diciamo, nel prezzo!
I due fattori determinanti nella scelta di uno studio dentistico sono:
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l’assenza di dolore
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ricevere spiegazioni molto dettagliate sui trattamenti che saranno intrapresi
Perfetto! Fa piacere scoprire che abbiamo già caricato una decina di articoli sul blog e abbiamo parlato di cose che interessano solo ai dentisti!
Rimediamo subito e affrontiamo un argomento che è da sempre associato al dentista e alla paura che questa figura incute: IL DOLORE!
Io mi limito a constatare che dobbiamo veramente ritenerci fortunati, perché se fossimo nati in altre epoche avremmo rischiato le seguenti pratiche anestetiche:
- la classica BOTTA IN TESTA per far perdere i sensi (me la chiedono ancora oggi molti pazienti, pur di non correre il rischio di sentire male )
- lo scolamento di una bottiglia di alcool associata a un bel sigaro inserito dove non batte la luce perché la nicotina si diffondesse nell’organismo!
Chi si lamenta o si contorce dal dolore se per caso avverte la punturina di un aghetto minuscolo dovrebbe ringraziare i dentisti, che nell’800 sono stati i pionieri della scoperta degli anestetici!
Nel 1847, infatti, fu proprio un dentista, il dottor Horace Wells a sperimentare in prima persona l’efficacia di un gas che usiamo ancora oggi, il protossido d’azoto (o gas esilarante), per farsi estrarre un dente del giudizio che doleva da tempo! L’operazione fu un successo!
Ma due anni prima di questa sperimentazione il dottor Wells fu sbeffeggiato per aver provato lo stesso intervento su un volontario che durante l’intervento si mise a urlare per un errore di dosaggio del gas, dato che il malcapitato era un uomo molto robusto che richiedeva una dose da cavallo!
I DENTISTI DOVREBBERO ESSERE ASSOCIATI ALLA STORIA DELL’ANESTESIA E NON AL DOLORE!
Come direbbe Calimero…
Per i dentisti fu sicuramente più importante l’utilizzo della cocaina come anestetico locale, usata per la prima volta da Karl Koller nel 1884, e capostipite degli anestetici moderni.
Da allora ne abbiamo fatta di strada e le anestesie locali sono ormai veramente molto efficaci.
Se dicessi che non ho mai un paziente che si lamenta sarei un bugiardo, ma sinceramente mi trovo a dover fare un rinforzo di anestesia non più di una o due volte al mese.
Tantissime terapie possono poi essere eseguite senza anestesia con pazienti che non sentono assolutamente nulla.
Questo perché lo smalto del dente è un tessuto privo di innervazione, e le gengive, a meno che non debbano essere incise da un bisturi o che siano molto infiammate, sono abituate a sopportare l’azione traumatica di cibi croccanti e taglienti e stimoli termici consistenti.
La convinzione che andare dal dentista faccia male è spesso un pregiudizio immotivato. Ad esempio ogni volta che devo spiegare a un paziente che dovrebbe mettere un impianto nell’osso, vedo gli occhi del paziente che si sgranano, quando l’osso in realtà è un tessuto molto meno innervato e sensibile rispetto al nervo del dente.
Forse i due casi in cui rischiamo maggiormente di fare male è quando bisogna medicare in urgenza un dente col nervo infiammato in maniera irreversibile o quando togliamo un dente con forte infiammazione o infezione in corso. Condizioni di forte infiammazione, infatti, influenzano negativamente l’efficacia degli anestetici, che comunque sono così potenti da permettere al dentista di affrontare la maggior parte delle volte anche le due evenienze suddette senza far avvertire al paziente alcun dolore!
Una cosa però devi mettertela bene in testa!
SE VUOI LIMITARE AL MASSIMO IL RISCHIO DI SENTIRE DOLORE DAL DENTISTA DEVI SOTTOPORTI A VISITE DI CONTROLLO CHE PERMETTANO DI INTERCETTARE I PROBLEMI PRIMA CHE SIA IL DOLORE A FARLI MANIFESTARE!
Ancora oggi una buona parte dei pazienti che effettuano una prima visita non andava dal dentista da ben più di un anno!
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Detto questo, oggi gli studi dentistici più attrezzati hanno tutte le armi per assicurare ai propri pazienti una esperienza di cura totalmente indolore.
Si parte dai famosi e tanto richiesti SPRUZZINO e CREMINA (alias lidocaina per uso topico), preanestetici che applicati sulle mucose permettono di eliminare o comunque attenuare in maniera importante la sensazione dell’aghetto utilizzato per le anestesie locali, che comunque è veramente piccolissimo!
Poi viene l’ANESTESIA LOCALE con principi attivi che sono resi ancora più efficaci e duraturi dalla presenza di adrenalina. A questo proposito lasciami spiegare una cosa. Un certo numero di pazienti teme l’anestesia perché ogni tanto, soprattutto se bisogna fare più fiale, fa venire il batticuore e scambia questa sensazione, legata all’adrenalina iniettata, con una reazione allergica e si fa prendere dal panico.
E così si rischia di arrivare alla situazione in cui prima si vuole essere sicuri di non sentire male e poi si chiede di non fare l’anestesia o di fare quella verde (senza adrenalina) che è di gran lunga meno efficace! Non ha senso! A questo punto tanto vale usare il metodo di Rocky! 😉
Inoltre l’adrenalina viene prodotta anche dall’organismo, che ne riversa in circolo molta di più di quella contenuta in una fiala di anestetico se si sente male per l’utilizzo di un anestetico inefficace.
Non esistono ad oggi controindicazioni all’utilizzo di adrenalina nell’anestetico! La maggior parte delle reazioni avverse all’anestetico infatti sono legate all’ansia del paziente: svenimenti, tachicardia e sudori freddi sono evenienze che spesso aumentano l’ansia del paziente, eppure nascono quasi sempre da questa!
Purtroppo trovo ancora molti pazienti che sono convinti di essere allergici all’anestetico o all’adrenalina (ma se la produce l’organismo come puoi essere allergico!?!?) o addirittura qualcuno mi ha spiegato che in precedenti esperienze avevano dovuto chiamare il 118 e chi più ne ha più ne metta.
La maniera migliore per aiutare il dentista a non farti sentire male, dunque, è CERCARE DI LAVORARE SULLA PREVENZIONE E SUL CONTROLLO DEGLI STATI EMOTIVI. Le due cose sono strettamente correlate, perchè spesso non riuscire a vincere la paura porta ad andare dal dentista il meno possibile!
Visto che ci troviamo spesso a dover combattere, più che col dolore, con le ansie o fobie irrazionali dei pazienti l’odontoiatria moderna offre almeno altri due mezzi che i migliori studi hanno a disposizione.
Il PROTOSSIDO D’AZOTO, un gas che, come abbiamo visto, si usa da 150 anni e che attenua le percezioni dell’ambiente circostante da parte del paziente. Viene somministrato attraverso inalazione con una mascherina disponibile con varie profumazioni: sono sufficienti alcuni respiri per passare ad una confortante sensazione di benessere.
Vengono così diminuiti:
- l’ansia e la paura
- la sensibilità al dolore
- il riflessi di deglutizione
- il riflesso del vomito
Il protossido d’azoto diventa così un ottimo alleato del dentista per lavorare coi bambini e coi pazienti meno collaboranti per ansia, fobia o per la presenza di uno spiccato riflesso del vomito, che è una delle cose più fastidiose sia per il paziente che per il dentista!
Il protossido d’azoto è un gas che non viene metabolizzato dall’organismo e che viene espulso con la respirazione, per cui il suo effetto richiede pochi respiri per iniziare e altrettanto per finire. Inoltre le macchine che il dentista utilizza non somministrano mai meno del 30% di ossigeno, per cui il paziente rimane sempre iperossigenato rispetto al livello di ossigeno presente nell’aria che respiriamo che è del 21% e quindi si lavora sempre in piena sicurezza!
Non nascondo che esistono degli effetti indesiderati, anche se non frequenti e sono nausea, mal di testa o addirittura il vomito. Comunque se la sensazione del protossido non piace basta respirare poche volte con la bocca e l’effetto finisce per cui è rarissimo che il protossido d’azoto crei problemi!
Per gli interventi chirurgici più complessi o per i pazienti fobici, l’ultima arma a disposizione del dentista è la SEDAZIONE COSCIENTE.
La sedazione cosciente prevede la somministrazione da parte di un anestesista di un farmaco, in genere una benzodiazepina, che altera la percezione spazio-temporale del paziente, offrendo anche “l’optional” di un effetto di amnesia retrograda, per cui il paziente, che rimane cosciente e risponde alle domande del dentista per tutto l’intervento, ha l’impressione che il tempo passi veloce, torna a casa sulle sue gambe un’ora dopo l’intervento (deve solo essere accompagnato per non finire contro un palo con la macchina per i riflessi ancora rallentati!) e il giorno dopo non ricorda con lucidità l’intervento, se non alcuni flash.
La sedazione cosciente consente oggi di effettuare in anestesia locale interventi molto complessi che “inspiegabilmente” alcune strutture sanitarie continuano ad eseguire in anestesia totale.
Ah! Dimenticavo! Naturalmente sia il protossido d’azoto, sia la sedazione cosciente vengono somministrati insieme all’anestetico locale, non facciamo come il dott. Wells nel 1884!
Ora hai capito? DAL DENTISTA NON DEVI TEMERE IL DOLORE! E’ UN LUOGO COMUNE DA SFATARE ASSOLUTAMENTE PERCHE’ E’ PROPRIO DA QUESTO CHE NASCONO L’ANSIA E L’ABITUDINE DI ANDARE DAL DENTISTA SOLO QUANDO SI HA MALE, OVVERO I DUE FATTORI CHE PARADOSSALMENTE RENDONO POSSIBILE AVVERTIRE DOLORE O AVERE REAZIONI SGRADEVOLI QUANDO SI VA DAL DENTISTA!
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